Food for Art
ARCHIVI COME NUTRIMENTO PER LE COMUNITÀ CREATIVE
Matera, 11-12 September 2017
Uno dei progetti pilastro del programma culturale di Matera 2019 è l’I-DEA, concepito come “archivio degli archivi e delle collezioni”, una istituzione pubblica finalizzata alla ricerca e alla rappresentazione della ricca storia antropologica e culturale della regione Basilicata mediante mostre, performance, programmi di ricerca e una piattaforma digitale online.
Per trarre ispirazione, confrontare e condividere pratiche e conoscenze utili a mettere a punto l’avvio e l’implementazione del progetto I-DEA, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il DiCEM – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università degli Studi della Basilicata organizzano la conferenza internazionale “Food for Art – Archives as driver for 2019 creative communities/ Archivi come nutrimento per le comunità creative del 2019”, in programma l’11 e il 12 settembre 2017 a Matera presso Casa Cava.
Si sta affermando sempre di più, sia a livello europeo che internazionale, la pratica di utilizzare i materiali proveniente da archivi di collezioni pubbliche e private per degli exhibit. Fra gli esempi più noti e interessanti, ci sono i lavori di artisti come Armin Linke (ospite della conferenza), Erik Kessels, Hans Ulrich Obrist e le operazioni compiute da grandi istituzioni museali europee come il Rijksmuseum di Amsterdam.
La Basilicata risulta per questo tipo di operazione un terreno fertile: è infatti una regione di collezionisti, e, nel corso dei decenni, individui, associazioni di cittadini, organizzazioni private, istituzioni pubbliche e fondazioni hanno messo su archivi e collezioni uniche, che affrontano ogni aspetto della cultura meridionale e italiana, dall’arte contemporanea al turismo effimero, e dal cinema del Ventesimo secolo agli strumenti agricoli. L’I-DEA fornirà una piattaforma per la scoperta e l’interpretazione di questi archivi. La sua missione istituzionale sarà innanzitutto assistere i custodi degli archivi nel compito di preservare le loro collezioni come un deposito della memoria collettiva per la Regione. Secondariamente, intraprenderà il compito di indicizzare i contenuti secondo una comune struttura archivistica, come anche di produrre materiali, disponibili online, per facilitare la ricerca. In terzo luogo, produrrà una piattaforma a Matera per mostre pubbliche che attraversino in maniera trasversale i materiali contenuti in questo “archivio degli archivi”, creando nuove relazioni e individuando nuove interpretazioni della storia e della cultura del Sud.
L’I-DEA trae ispirazione dalla composizione per museo “Rolywholyover A Circus” con cui il compositore, scrittore, filosofo e artista visuale John Cage ha trasformato il Museo di Arte di Philadelfia in un setting per una serie in continua evoluzione di arti, performance, film, proiezioni video, reading e programmi speciali a partire da elementi presi in prestito da circa 30 altri musei. Andando oltre la comprensione del museo come uno spazio statico per la conservazione degli artefatti culturali, mediante la nozione di museo come piattaforma pubblica per il discorso e l’interpretazione, l’I-DEA rappresenta un paradigma alternativo, dando vita ad un processo di interpretazione intenzionalmente soggettivo, invece che scientifico, nel quale ospiti curatori saranno invitati a proporre le proprie interpretazioni nella forma di mostre temporanee che esplorino la storia, la cultura e l’antropologia di Matera, del territorio lucano e del Sud Italia.
Il programma della conferenza internazionale, aperta ad antropologi, direttori di musei, responsabili di archivi e collezioni, esperti di creative commons, curatori locali e internazionali, si articolerà in 4 sessioni con interventi di esperti nazionali e internazionali: gli archivi, un bene comune da condividere: questioni di etica, accessibilità, fruibilità; antropologia e archivi; pratiche artistiche e archivi; archivi e musei del terzo millennio. A ciò si aggiungeranno performance, proiezioni e workshop sulla reinterpretazione dei materiali d’archivio più variegati che diventano fonte di nuova ispirazione per artisti, antropologi, scrittori, pensatori, compositori, filosofi e designer.
Programma
11 settembre
ore 10.00
Saluti istituzionali
Aurelia Sole, Rettrice Università degli studi della Basilicata e Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019
Raffaello de Ruggieri, Sindaco di Matera
Patrizia Minardi, Regione Basilicata, Ufficio Sistemi culturali e turistici cooperazione Internazionale
Maria Carolina Nardella, Direttrice Soprintendenza Archivistica Puglia e Basilicata
Laura Moro, Direttrice Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
Introduce ai lavori
Rossella Tarantino, Manager sviluppo e relazioni Fondazione Matera Basilicata 2019
ore 11.00
1. Gli archivi, un bene comune da condividere: questioni di etica, accessibilità, fruibilit
coordina Véronique Ginouvès Responsabile Phonoteque MMSH – Maison méditerranèenne des sciences de l’homme, CNRS -Aix-Marseille Université
La memoria, gli archivi, sono parte dei beni comuni: per diffonderle serve un quadro giuridico chiaro, ma anche affrontare le questioni di natura etica. La sessione presenterà esperienze e strumenti pratici per facilitare la loro disseminazione e migliorare le esperienze partecipative degli utenti.
Jean-François Bert, Institut religions, cultures, modernité (IRCM) de Université de Lausanne
Lorenza Bravetta, Consigliera per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, MIBACT
Mélanie Dulong de Rosnay, Institut des Sciences de la Communication du CNRS, Paris Sorbonne-UPMC
Dirk Houtgraaf, Strategic Advisor Information Management – Ministry of Education, Culture and Science & Cultural Heritage Agency (RCE), Netherlands
Francesco Piersoft Paolicelli, Esperto Open Data, Consulente OpenGov
Marzia Piccininno, ICCU – Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane
ore 15.00
2. Antropologia e archivi
coordina Pietro Clemente Università degli studi di Firenze, Presidente Onorario SIMBDEA
Le voci, i suoni, le scritture, le immagini e le storie della vita quotidiana sono negli archivi. Rifrangono le forme della vita: altre e plurali culture.
Camillo Brezzi, Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S. Stefano
Piero Cavallari, Istituto per i Beni Sonori ed Audiovisivi
Francesco Faeta, Università degli Studi di Messina
Daniele Jallà, Presidente Fondazione Guelpa e Direttivo ICOM Italia
Francesco Marano, DiCEM – Università degli Studi della Basilicata
Nicola Scaldaferri, Università degli Studi di Milano
ore 18.00
Food for Art: Workshop
a cura di Mauro Bubbico
Introduce Vita Santoro, DiCEM – Università degli Studi della Basilicata
Le immagini esistono nel momento in cui sono guardate. L’universo del visibile è rappresentato da un mondo di immagini sommerse, dimenticate, fino a quando qualcuno non le preleva per ri-montarle e proiettarle nel futuro. Sono frammenti di tradizioni, ritagli di curiosità visive vicine a casa o lontane nella storia, sono fuochi accesi di sentimenti insopprimibili. Sono elenchi di visioni. Hanno colori sgargianti. Vogliono riemergere con una sorta di ebrezza esaltata e liberatoria. Ci infuocano.
ore 21.30
Spettacolo “Il paese dei diari” di Mario Perrotta
(produzione Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Stefano)
12 settembre
ore 10.00
3. Pratiche artistiche e archivi
coordina Joseph Grima Direttore scientifico Open Design School
Gli archivi sono insieme strumento scientifico, forme di memoria ma anche risorse culturali. Nel corso del tempo il rapporto con gli archivi ha subito una continua trasformazione, anche in relazione ai diversi ambiti di utilizzo. La sessione intende esplorare le differenti modalità di accesso agli archivi, indagando come arte e tecnologia possano servirsene per renderli accessibili a pubblici sempre più ampi.
Linda Fregni Nagler, Artista
Marco Ferrari, Artista
Armin Linke, Fotografo e Film-maker
Vincenzo Padiglione, Sapienza Università di Roma, Direttore “Antropologia museale”
Massimo Torrigiani, Polo Arti Contemporanee di Bari